Akoa - Salute, Benessere e Bellezza

Malasanità in Italia, come fare per ridurre gli errori medici?

 28 ottobre 2020
  |  
 Categoria: Salute
  |  
 Scritto da: admin
malasanità in iitalia

Quando si parla di sanità, purtroppo si parla spesso anche di inefficienze. Le cause sono molteplici e proprio una fase delicata come questa dimostra l'importanza del Sistema Sanitario Nazionale e del diritto alla salute per tutti.


La parola "malasanità", nello specifico, indica una carenza generica nella prestazione dei servizi medici che provoca un danno alla persona che dovrebbe beneficiarne. In questo caso si parla di “danno biologico”, definizione che include anche un'invalidità permanente e il decesso. Casi di malasanità esistono ovunque, tuttavia è utile fare chiarezza sull'Italia con i dati presentati nell'infografica Malasanità In Italia, realizzata dallo studio avvocati Periplo Familiare, specializzati nella tutela dei diritti delle vittime di errori sanitari.



Quali sono i costi della malasanità per lo Stato


I risarcimenti assegnati dallo Stato alle persone riconosciute come vittime di malasanità (o a un familiare stretto, nel caso che la vittima sia deceduta) ammontano, in media, a 96.831 €, in aumento del 4% nell'ultimo anno. Questo dato significa che il prezzo della malasanità è alto per tutti, poiché attualmente ci sono 300.000 cause pendenti e 35.000 richieste di risarcimento, in media, all'anno, per errori commessi da medici o personale sanitario.


Ciò comporta che molte risorse siano destinate a risarcire errori che potevano essere evitati, investendo di più e meglio nelle strutture e nel personale.

A questo va aggiunto il fatto che ci sono molte differenze fra una regione e l'altra.



Denunce di errore sanitario: differenza fra Nord, Centro e Sud


Partiamo dalle macro aree, la sproporzione maggiore è tra il Sud (dove si verifica il 44,5% dei casi, o meglio delle denunce), e il resto d'Italia con il Nord al 32,2% e il Centro al 23,2%. Inoltre esiste un dato più preciso chiamato “ tasso di mortalità evitabile”, ovvero quanti casi di decessi dovuti a malasanità potevano essere evitati. Questo valore è pari a 50,81 ogni 100.000 abitanti in Trentino e 89,93 in Campania, per citare il dato migliore e quello peggiore.



I tipi di errori sanitari più frequenti


L'infografica mostra quali sono gli ambiti e i reparti dove avvengono più errori, ma questo dato va interpretato nel senso che ci può essere una maggiore incidenza di errore anche in base alla frequenza degli interventi oppure alle condizioni delle strutture sanitarie. Va ricordato, inoltre, che il settore privato non è esente dalla malasanità: come costi dei risarcimenti risulta che le case di cura hanno dato in media 68.654 € per ogni caso e le RSA 77.728 €.


Riguardo i reparti dove sono avvenuti più sinistri, spiccano ortopedia e traumatologia (20,3%), seguita da chirurgia generale (12,9%), e dai i pronto soccorso (12,6%), infine ostetricia e ginecologia (10,9%).

La tipologia di errore spazia da interventi chirurgici eseguiti in modo totalmente errato (38,4% dei casi), diagnosi sbagliate che aggravano le condizioni del paziente (20,7% dei casi), terapie che non apportano alcun miglioramento o peggiorano la situazione (10,8%) e infezioni che si verificano negli ospedali o al pronto soccorso (6,7%).


È necessario invertire questa tendenza e rafforzare tutte le strutture sanitarie, affinché si possano ridurre gli errori medici e soprattutto, salvare più vite. Questa è la sfida del presente a cui non è possibile sottrarsi.





Navigazione
© 2016-2021 - Akoa.it - Tutti i diritti riservati - Note Legali