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MCH alto e basso: cos'è? Cause e significato

 29 agosto 2018
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 Categoria: Salute
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 Scritto da: admin
mch

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Cos’è l’MCH? Leggendo le nostre analisi del sangue e in particolar modo questo parametro, è normale porsi delle domande e chiedersi quando possiamo essere tranquilli di essere di fronte a valori normali. Se il suo indice è alto o basso, come dobbiamo regolarci?


Scopriamo allora cos’è l’MCH, le cause che possono alterare questo valore e i rimedi affinché il nostro organismo possa avere parametri sempre nella media.



Cos'è l'MCH?


La sigla MCH - Mean Corpuscolar Hemoglobin - è un valore che indica il contenuto medio di emoglobina nei globuli rossi che sono presenti nel sangue. L'MCH si misura in picogrammi in due modalità diverse: dividendo l’emoglobina presente in un litro di sangue per il numero medio di globuli rossi, o attraverso un cellule elettronico.


L’analisi del valore del MCH rientra nelle normali analisi del sangue e in modo particolare nella stima degli indici corpuscolari relativamente all’emocromo, detta anche esame emocomocitometrico.


Infatti l’MCH è un indice corpuscolare, e ciò significa che consente una valutazione della componente corpuscolata del sangue ossia delle cellule che circolano nel sangue. Nello specifico il valore di MCH fa parte degli indici eritrocitari che vengono chiamati anche indici corpuscolari dei globuli rossi. Il valore del MCH, insieme ai valori di MCHC e MCV, rivela informazioni utili relative agli eritrociti ossia i globoli rossi. In particolare:


  • · Il contenuto medio di emoglobina MCH identifica il contenuto medio di emoglobina presente in ciascun globulo rosso


  • · L’MCHC, ossia la concentrazione corpuscolare media di emoglobina, determina la concentrazione di emoglobina in ciascun globulo rosso relativamente alle sue dimensioni.


  • · L’MCV, ossia il volume corpuscolare medio, indica la grandezza media dei globuli rossi.



MCH: perché si misura?


La determinazione del valore dell’MCH, come pure degli altri indici corpuscolari, viene raccomandata nel caso in cui una persona manifesta determinati sintomi che di solito sono associati con patologie che riguardano le cellule del sangue.


Durante la fase di diagnosi il medico di fiducia può prescrivere l’esame del sangue con la valutazione del valore di MCH per individuare la causa esatta e valutare lo stato del quadro clinico. L’esame del contenuto medio di hg, ossia relativamente alle cellule di emoglobina , aiuta a individuare condizioni come:


  • - Infiammazoni;

  • - Anemia;

  • - Disordini relativi alla coagulazione;

  • - Infezioni;

  • - Tumori.



mch

Differenza fra MCH e MCHC


Una delle domande frequenti è quella relativa alla differenza tra MCH e MCHC. Sinteticamente è possibile affermare che:


  • l’MCH indentifica un valore assoluto, indicato in picogrammi, relativo al peso di ciascun globulo rosso, indipendentemente dalle sue dimensioni;


  • l'MCHC è un rapporto espresso in percentuale tra le dimensioni di un globulo rosso ed il contenuto di emoglobina. Infatti esso determina se il contenuto dei globuli rossi hanno minore o maggiore emoglobina rispetto ai valori normali.



MCH alto e basso: cosa indicano?


Un valore normale di MCH si attesta tra i 26-27 picogrammi e i 31-32 picogrammi. Non vi sono di base distinzioni tra pazienti di sesso maschile o femminile, ma il parametro può mostrare delle differenze in base all’età. Cosa accade se si riscontrano dei valori diversi? In particolare un valore di mch alto cosa significa?


L'MCH alto può essere il sintomo di diverse anemie e patologie. Tra queste, l’anemia macrocitica causata da uno scarso apporto di vitamina B12 o di acido folico all'organismo: in questo caso, dunque, l’alimentazione ha un ruolo importante e va modificata inserendo più proteine animali e verdure a foglia verde. Allo stesso modo, potrebbe essere in atto un’anemia causata da celiachia, nota intolleranza al glutine che nella maggior arte dei casi porta proprio a soffrire di questo disturbo. Riscontrare un valore alto di MCH potrebbe poi essere anche il sentore di un abuso di alcool, di ipotiroidismo o danni legati al fegato.


In caso di MCH alto, cosa fare? È bene rivolgersi al proprio medico di fiducia che potrà fornire un quadro esaustivo della situazione valutando nell’insieme altri parametri. Necessario dunque un controllo ematico completo per conoscere anche i valori dell’MCV (Mean Corpuscular Volume), ovvero del volume medio dei globuli rossi presenti nel sangue, e dell’MCHC (Mean Corpuscular Hemoglobin Concentration) per valutare la reale concentrazione cellulare di emoglobina. Se il medico, inoltre, dovesse sospettare malattie della tiroide, consiglierà di effettuare una visita endocrinologia e relativi approfondimenti.


Nel caso di un valore di MCH alto in gravidanza potrebbe essere il campanello di allarme per una eventuale anemia, uno stato che interessa oggi circa il 40% delle donne in sato di gravidanza e in tal caso solo lo ginecologo potrà suggerire il trattamento da seguire.


Un MCH basso indica che i globuli rossi sono piccoli e possiedono poca emoblobina. Questa condizione può essere la spia di allarme nei confronti di un’anemia ipocromica, conosciuta anche come clorosi, che porta a stanchezza, mancanza di appetito, o il sintomo di anemia sideropenica dovuta a carenza di ferro per via di un’alimentazione errata e poco equilibrata, oppure il risultato di un'emorragia, di mestruazioni abbondanti o di gravidanza in corso. Nel primo caso, correggere la dieta quotidiana si può: basta assumere carni rosse, uova, legumi e frutta secca. L'importante, per assimilare più ferro possibile, è aumentare anche la dose di vitamina C, condendo ad esempio le varie pietanze con succo di limone.


Ancora, dietro l’MCH basso potrebbe nascondersi una malattia genetica come la talassemia o anemia mediterranea che porta a una ridotta produzione di emoglobina e la cui diagnosi può essere oggi individuata prima della nascita. La forma più grave prende il nome di morbo di Cooley, appare sin dai primissimi mesi di vita (il morbo si trasmette solo se i genitori ne sono entrambi portatori) e costringe chi ne soffre a sottoporsi ogni mese a trasfusioni di sangue e ad assumere farmaci ferrochelanti oltre a soffrire di debolezza muscolare ed anomalie facciali. Complicanze possono portare a malattie cardiache, problemi al fegato e osteoporosi con alterazioni scheletriche e una diminuzione della massa ossea.


Valori bassi di MCH, infine, potrebbero essere causati anche da altri fattori non legati al sangue, ad esempio un tumore o artrite reumatoide.


Il consiglio, come sempre, è di rivolgersi a uno specialista che sarà in grado di valutare la situazione e dare una diagnosi specifica con relativa cura.



MCH alterato: sintomi e cause


Le numerose cause dei disturbi legati ad un valore di MCH alto o basso sono collegate all’emoglobina, proteina di fondamentale importanza per l’organismo in quanto trasporta l’ossigeno ai tessuti corporei. In caso di valori alterati, dunque, potremmo essere di fronte a diversi tipi di anemia, oltre a motivi temporanei e particolari come la gravidanza.


Per questa ragione, alle donne in dolce attesa, il medico solitamente consiglia di assumere ogni giorno ferro e acido folico anche per un corretto sviluppo del bambino.


Valori alti o bassi di MCH in ogni caso sono spesso collegati a sintomi come palpitazioni, pallore, fiato corto e stanchezza fisica oltre a fenomeni di intorpidimento agli arti inferiori e superiori, insonnia e frequente perdita della concentrazione.



MCH: come si misura?


Per eseguire l’esame è necessario effettuare un prelievo del sangue eseguito su una vena del braccio oppure è possibile procedere mediante una puntura sul dito o in caso di neonati sul tallone.


Solitamente, l’esame degli indici corpuscolari come l’MCH, viene effettuato mediante strumenti elettronici automatici che eseguono la misura di diversi parametri che sono contenuti nel campione di sangue.



mch esami del sangue

MCH: è necessaria una preparazione all'esame?


Per effettuare il prelievo di sangue necessario per la misurazione dell’MCH non occorre essere a digiuno. Infatti, l’esame viene eseguito sulla componente corpuscolata del sangue, praticamente sulle cellule, quindi la sua valutazione non è influenzata dall’assunzione di cibi o bevande.


Però, se oltre alla determinazione degli indici corpuscolari, occorre eseguire altri esami del sangue che necessitano il digiuno (come ad esempio la valutazione del colesterolo o la glicemia) allora è bene evitare l’ingestione di cibo e determinate bevenado almeno 8 – 10 ore prima del prelievo. In ogni caso il nostro medico di fiducia sarà in grado di fornirci le adeguate informazioni sulla base del prelievo di sangue che occorre eseguire. Da osservare che i valori dell’MCH in persone dislipidemiche possono risultare alterati.



Interpretazione dei risultati


Variazioni minime del valore di MCH al di fuori dell’intervallo normale non hanno nessun particolare significato rilevante. Per arrivare ad una corretta diagnosi di eventuali patologie è importante intepretare e leggere i risultati dell’esame basandosi sul contesto generale. Ciò significa che il valore dell’MCH deve essere valutato in rapporto ad altri valori dell’esame dell’emoblobina come ad esempio gli altri valori eritrocitari come MCV e MCHC.


Riassumendo,: l’MCH è un indice corpuscolare che risulta utile nell’individuazione di eventuali alterazioni del sangue. Nel caso in cui tale valore è superiore o inferiore rispetto al normale intervallo di riferimento allora il contenuto corpuscolare dell’emoglbina può essere il segnale di patologie come ad esempio l’ipotiroidismo, alcolismo, carenza di vitamina B12 nel caso di MCH alto, mentre un’infiammazione cronica, un’anemia sideropenica o tumori in caso di un MCH basso.


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