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MCHC alto e basso nel sangue: cos'è, cause e sintomi

 24 gennaio 2018
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 Categoria: Salute
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 Scritto da: admin
mchc

Cos’è l’MCHC? Quali sono i valori normali di questo parametro? Cosa occorre conoscere dalle analisi del sangue su questo valore? Un valore di MCHC basso cosa significa? Soprattutto se viene relazionato a valori correlati come un hgb basso o un hct basso. Allo stesso modo un valore di MCHC alto cosa significa?


In quest’articolo parleremo appunto di valori normali di MCHC nel sangue e delle cause che possono condurre ad un’alterazione del suo valore.


Scopriamolo insieme in quest’utile articolo che parlerà non solo dei valori considerati normali ma anche le cause che possono alterare l’MCHC e dei possibili rimedi. Però prima di tutto occorre capire cos’è questo valore e perché lo ritroviamo nelle analisi del sangue.



Cos'è l'MCHC?


Il valore MCHC che troviamo consultando le analisi del sangue deriva dai termini Mean Corpuscular Hemoglobin Concentration e sta a indicare la concentrazione corpuscolare media di emoglobina. Insieme all’MCH e all’MCV, questo valore risulta essere un indice corpuscolare che esprime la concentrazione media di emoglobina ossia il contenuto emoglobinico medio che si trova all’interno dei globuli rossi.


mchc

L’MCHC risulta utile per farci riconoscere possibili disfunzioni e alterazioni nell’emoglobina: basta sottoporsi a un esame emocromocitometrico dettagliato per scoprire eventuali problemi che riguardano proprio l'anemia.


Si è soliti anche confondere l’MCH con l’MCHC, ma i due valori stanno a indicare due aspetti ben diversi. L’MCH, infatti, si riferisce al contenuto medio di emoglobina come peso, e in questo caso parleremo di picogrammi (pg)., al contrario, l’MCHC mostra il contenuto medio di emoglobina, detta anche concentrazione media hgb, che si trova in un particolare volume concentrato di globuli rossi; quest'ultimo viene misurato in grammi.


Per calcolare l’MCHC è sufficiente una semplice formula. Per farlo, è necessario infatti dividere la quantità di emoglobina per l’ematocrito. Valori normali si trovano in una scala così raffigurata; 32-36 g/dl o 19.9-22.3 mmol/L. Il valore, dunque, si esprime in termini di massa o concentrazione molare.


Capita anche che il valore venga indicato con una percentuale, come se si trattasse di un vero e proprio rapporto tra emoglobina e globuli rossi. Così come gli altri indici corpuscolari e all'emoglobina totale, l'MCHC è un valore importante per conoscere lo stato degli eritrociti e il loro rapporto con la concentrazione di emoglobina.


L’MCH, MCHC e MC, conosciuti anche come indici corpuscolari dei globuli rossi, danno la possibilità di risalire alla dimensione e al contenuto di emoglobina che è presente nei globuli rossi. Tre parametri fondamentali che vengono usati per una diagnosi differenziale di anemia.


Insieme all'MCV, l’MCH è un parametro che si utilizza per veloci accertamenti di anemia ipo-, normo- o ipercoromica. Proprio l'MCHC è il valore più chiaro per risalire a una iper o ipocromasia dei globuli rossi.


In ogni caso, i valori di MCV e di RDW sono fondamentali per arrivare a una diagnosi di anemie e alla sua classificazione.



MCHC alto e basso: cosa indicano?


Quando la concentrazione di emoglobina nei globuli rossi è inferiore o superiore al livello normale ciò può rappresentare un campanello d'allarme, poiché tale condizione può rispecchiare diverse patologie. Per arrivare ad una diagnosi corretta, frequentemente, insieme al valore di MCHC, si valutano anche altri parametri.


Un MCHC basso nel sangue indica una quantità di emoblobina nettamente bassa nei globuli rossi (hgb bassa). Quindi una situazione di MCHC bassa è causata da una ridotta produzione di emoblobina oppure da una quantità normale di produzione di emoglobina la quale tuttavia si lega a globuli rossi eccessivamente grandi, in cui l’emoglobina si dissolve, producendo in tal caso globuli rossi dall’apparenza pallida. Infatti qui siamo di fronte a cellule ipocromiche: in questo caso appare molto più estesa l’area chiara. Quando vi sono valori di MCHC bassi è probabile che il soggetto interessato non prenda un corretto dosaggio di ferro o, ancor più grave, soffra di anemia ereditaria, in particolar modo la talassemia.


Mentre un valore di MCHC alto indica un livello troppo alto di produzione di emoglobina oppure una produzione normale che però si abbina a globuli rossi eccessivamente piccoli in cui si addensa molto. Una situazione di MCHC alta denota la presenza di cellule ipercromiche, decisamente dall'aspetto più scuro rispetto a quelle normali. Di solito quando l’MCHC è alto siamo in presenza di una sferocitosi ereditaria, anemia falciforme, emoglobinopatia C omozigote o anemia emolitica autoimmune.



MCHC alterato: sintomi


Quando l'indice è alterato, i sintomi che appaiono e che riportano alla diagnosi di anemia sono ben definiti: la stanchezza cronica ad esempio, un viso particolamente pallido, problemi nella concetrazione quotidiana e un affaticamento generale, il respiro corto, dispnea, dolori al fianco sinistro dove c'è la milza e la temperatura corporea più bassa del normale.


In caso si riscontrino questi sintomi, il dottore andrà subito a prescrivere un esame emocromocitometrico che servirà a misurare i livelli di emoglobina, oltre agli indici corpuscolari e alla saturazione dell’ossigeno.


Occorre chiarire che, in caso di MCHC alto o basso, non esistono in fondo sintomi chiarissimi, ma sono comunque sempre da collegare alla riduzione dei livelli circolanti di emoglobina.



MCHC alto e basso: le cause


Oltre all'origine genetica, le cause dei problemi all’MCHC sono strettamente collegate alla riduzione di produzione di globuli rossi ed emoglobina collegati a vari disturbi.


Nella maggior parte dei casi, il problema nasce perché non si assumono alcune sostanze fondamentali che aiutano a sintetizzare l’emoglobina. Tra queste, la vitamina B12, il ferro e l’acido folico. Una carenza di questi tre aspetti causa la diminuzione di riduzione dei globuli rossi e porta a una inevitabile diagnosi di anemia.


Non tutti sanno che la gravidanza è un’altra causa, seppur temporanea. Si consiglia infatti, proprio alle donne in dolce attesa, di assumere quantità di ferro ed acido folico sotto indicazione del proprio medico.

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