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Visite mediche e test antidroga al lavoro: quando vengono eseguiti?

 07 dicembre 2019
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 Categoria: Salute
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 Scritto da: admin
test antidroga

Si sente sempre più spesso parlare di test antidroga al lavoro, ma quando vengono richiesti questi esami e soprattutto chi li esegue? Scopriamo insieme tutto ciò che ti occorre conoscere in questo articolo.


Sempre più spesso sentiamo parlare di test antidroga al lavoro. La particolarità di questi test è che vengono realizzati per assicurarsi che i propri dipendenti non usino sostanze stupefacenti nè durante l’orario di lavoro né al di fuori. A stabilire la necessità di questi specifici test è una vera e propria legge statale, in particolare il Comma 4 del Decreto Legislativo 81/08 che stabilisce l’obbligo da parte dei datori di lavoro a vigilare sui propri dipendenti, al fine di assicurarsi che gli stessi non siano dipendenti da alcool, sostanze stupefacenti e psicofarmaci.


Ovviamente l’obbligo non è valido per tutte le categorie lavorative ma solo per determinate professioni. In questo articolo andremo perciò a fare chiarezza in merito a questa tematica, diventata sempre più attuale nell'ultimo periodo.



Quando è necessario eseguire test antidroga al lavoro?


Il test antidroga al lavoro viene richiesto qualora la mansione che si desidera intraprendere rientra in una categoria ben precisa. In particolare il test viene eseguito su autisti, piloti, lavoratori sanitari come infermieri, portantini, dottori, personale marittimo, addetti alla guida di particolari macchinari, personale che lavora in fabbriche particolari come quelle dei fuochi d’artificio, personale aereonautico e molti altri.


Tale test viene richiesto a queste categorie di professionisti/lavoratori poichè l’azienda ha l'obbligo di tutelare i propri clienti e pazienti, assumendo personale qualificato e in salute.



Quando viene svolto il test antidroga?


Prima di assumere personale, molte aziende eseguono una visita medica con lo scopo di poter monitorare lo stato di salute dei propri dipendenti. La prima visita medica consiste nell’appurare perciò lo stato di salute generale del futuro dipendente al fine di creare una scheda che verrà aggiornata poi nel tempo.


Per determinate categorie è questa la fase in cui viene eseguito il primo test antidroga. Infatti, in questa fase il medico è obbligato a dichiarare se il futuro dipendente è idoneo all’attività lavorativa preposta oppure se non lo è, mentre verrà mantenuto il segreto professionale sui risultati delle varie analisi disposte.


La normativa stabilisce inoltre che, oltre alla prima visita pre-assunzione, siano effettuate delle visite mediche con cadenza periodica, visite nelle quali dovrà essere eseguito nuovamente il test antidroga.


Un’ultima visita verrà eseguita a cessazione della prestazione lavorativa, alla fine del contratto, con lo scopo di verificare nuovamente lo stato di salute del dipendente e di riscontrare come è cambiato nel tempo.



Cosa succede se il test antidroga risulta essere positivo?


Nel caso in cui il test antidroga dovesse risultare positivo il dipendente può richiedere di eseguirlo nuovamente, test che verrà rieseguito sempre sullo stesso campione.


Nel momento in cui il test è positivo, il medico del lavoro invierà il dipendente al servizio per le tossicodipendenze (Ser.T.), senza effettuare alcuna visita di approfondimento. Invece nel caso in cui il test risultasse negativo, ma il medico nutre ancora dei dubbi sul fatto che il dipendente possa abusare di sostanze stupefacenti, allora potrà richiedere ulteriori esami di approfondimento come ad esempio l’esame delle urine.


Invece nel caso che il risultato sia negativo e il medico del lavoro non ha alcun dubbio, salute del dipendente permettendo, dichiarerà l’idoneità al lavoro prescelto.


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