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Anosmia: sintomi, cause e cure

 12 novembre 2019
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 Categoria: Salute
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 Scritto da: admin
anosmia

Parliamo di anosmia e dei sintomi che tale disturbo comporta all’olfatto come non sentire odori e una graduale perdita dell’olfatto.



Cos'è l’anosmia?


L’anosmia, con tutti i sintomi che comporta, è una parola utilizzata in campo medico per denotare la completa perdita dell’olfatto. Invece se la perdita è solo parziale si parla di iposmia.


Tale problema può essere transitorio oppure comparire in forma permanente, però in ogni caso è un disturbo che si mette in relazione con i disturbi legati al gusto. Ciò deriva dal fatto che la percezione del gusto è consentita grazie alla stimolazione contemporanea della sensazione del gusto e quella legata all’olfatto.


In poche parole, la mancanza della percezione degli odori comporta come conseguenza anche la difficoltà a percepire i gusti, in modo particolre i gusti che sono più delicati, generando un’ulteriore condizione che si chiama ipoageusia. Si tratta della stessa condizione che avviene quando soffriamo di un raffreddore, nel quale spesso si manifesta la mancanza della percezione sia degli odori che il gusto dei cibi.


Esistono anche altri disturbi dell’olfatto, oltre l’anosmia, che possono provocare un'alterazione e una dininuizione della facoltà di sentire gli odori. I piu frequenti sono:


  • - Ipeosmia: una condizione in cui si avvertono gli odori in modo forte e sgadevole;

  • - Iposmia: una condizione in cui gli odori si avvertono di meno;

  • - Fantosmia: una condizione in cui si sentono odori appartenenti a realtà inenistenti;

  • - Cacosmia: una condizione in cui viene avvertito in modo costante un odore sgradevole;

  • - Parosmia: una condizione in cui sussiste una percezione dell’olfatto sbagliata.



anosmia sintomi

Anosmia cause


L'anosmia è un disturbo che contraddistingue quasi tutte le patologie del naso, come pure quelle delle prime vie respiratorie, oltre che ad individuare episodi traumatici a livello delle terminazioni nervose trasmettono l’lfatto.


Le cause di natura non traumatica dei disturbi dell’anosmia sono:


  • - presenza di adenoidi di natura ipertrofica che interessano i bambini;

  • - utlizzo a lungo termine di medicinali per la decongestione del naso;

  • - rinite di natura vasomotoria o allergica;

  • - sinusite;

  • - presenza di polipi del naso.


La causa primaria dell’insorgenza di anosmia di natura tramautica è da mettere in relazione con traumi che riguardando soprattutto la parte del lobo occipitale ossia dietro l’encefalo e la parte del lobo frontale. In questi casi si verifica l’interruzione delle vie nervose che connettono sistema nervoso centrale ai recettori situati nella mucosa nasale, rendendo in tal modo impossibile la percezione degli odori.


Frequentemente questa tipologia di manifestazioni è irreversibile e solo raramente si assiste ad un recupero completo dell’odore.


In pochi casi i disturbi relativi alla anosmia sono riconducibili a quadri clinici composti da patologie che coilvolgono il sistema nervoso, denominate anche nevriti, e che possiamo suddividere in:


    • - tossiche: provocate da un’esposizione a determinati elementi;

    • - atrofiche, relative alla mucosa dell’olfatto;

    • - nevrite causate da carenza vitaminica, specie la vitamina A;

    • - metaboliche come ad esempio in persone che sono affetti da diabete;

    • - infettive come nei csi di tifo, infuenza e difterite.


    In altre persone la causa alla base dell’insorgenza di anosmia è originata dal mancato sviluppo dei nervi impiegati per la percezione del senso dell’olfatto ed è quindi congenita. Inoltre, si presenta uno stato di anosmia anche nelle persone che sono stati sottoposte all’asportazione della laringe. In questi casi poiché l’aria non passa più attraverso il naso essa non viene recepita dai recettori dell’olfatto.



    Come si diagnostica l’anosmia?


    L’anosmia e le cause che condocuno a questa patologia possono essere diagosticate solo da un medico specializzato nel campo dell’otorinolaringoiatra, il quale dopo un’attento esame effettuerà una diagnosi corretta del problema, eleborando un piano terapeutico soggettivo.


    L’esame più immediato per arrivare ad una diagnosi viene eseguito esaminando accuratamente la struttura del naso, in questo caso mediante una rinoscopia ossia uno strumento studiato per esplolare l’interno del naso attraverso l’introduzione nella narice.


    Successivamente il medico verificherà la possibile presenza di patologie a livello del naso come ad esempio polipi nasali, malformazioni o ostruzione che ostacolano l’aria nell’arrivare alla mucosa del naso. Nella mucosa nasale sono situati i ricettori dell’olfatto che mandando gli stimoli dell’olfatto al sistema nervoso che a sua volta li elabora di nuovo.


    Esisteno dei metodi di diagnosi più sofisticati che si servono di strumenti particolari e si distinguono fondamentalmente due sistemi:


    • - olfattometria: è un eseme largamente impiegato nell’analisi di disturbi dell’olfatto, non provoca dolore e non è invasivo. Si esegue fornendo al paziente stimoli olfattivi che si trovano dentro delle siringhe o botticini ed elenco di risposte. Basandosi sul numero totale di risposte esatte fornite dal paziente verrà elaborato una valutazione dello stato di anosmia, oppure in caso contrario di iposmia ossia in cui si hanno problemi nel percepire le stimolazioni olfattive. Il test in ogni caso è soggettivo poiché il paziente potrebbe fornire volutamente o involontariamente delle risposte sbagliate e per tale motivo tale esame non è da considerasi affidabile.


    • - diagnostica radiologica: in caso caso vengono impiegati strumenti precisi che verificano l’esistenza di potenziali patologie a livello del naso come ad esempio flogosi o tumore, e patologie a livello del sistema nervoso che interessano l’olfatto.



    Come si cura l’anosmia?


    Bisogna fare presente che il piano terapeutico deve essere sempre elborato da un medico specialista in questo campo e solamente dopo aver eseguito un’attenta diagnosi che include sempre una valutazione generale dello stato di salute.


    I trattamenti disponibili di solito non risolvono il problema, tranne in una piccola percentuale di soggetti interessati da questo disturbo dell’olfatto. I casi in cui sussistono le migliori possibilità di recupero sono quelle relative alla presenza di fenomeni di tipo ostruttivo. In tal caso si procederà semplicemente alla rimozione dell’ostacolo che non permette un corretto flusso d’aria nel naso, arrivando alla risoluzione completa del problema che permette di percepire nuovamente gli odori.


    Nei casi in cui l’anosmia è provocata da flogosi o dalla presenza di polipi allora occorre utilizzare un trattamento a base di corticosteroidi, assunti sotto forma di spray nasali e per via sistemica. L’utilizzo di corticosteroidi è in molti casi risolutivo per molti soggetti però, tuttavia, in alcuni soggetti potrebbe non bastare.


    In questi casi si prendono in considerazione altre strategie come ad esempio la chirurgia, soprattutto nei casi in cui esiste una malformazione legata alla struttura del naso. L’intervento più utilizzato in questo caso è la settoplastica che conisiste nella correzione appunto del setto nasale.


    La chirurgia invece ha scarsi risultati su pazienti in cui si è verificato un trauma che ha provocato l’interruzione delle vie nervose.


    Oggi è in fase di sperimentazione anche un tipo di cura che consiste nella somministrazione di acido ialuronico. Si pensa che possa aiutare la rigenerazione della mucosa nasale. Sono tuttavia ancora in fase sperimentale e quindi soggetti ad ulteriori approfondimenti e valutazioni prima di diventare una scelta terapeutica.


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