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Colesterolo alto: hdl, ldh e dieta da seguire

 28 giugno 2018
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 Categoria: Salute
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 Scritto da: admin
colesterolo

È considerato il grande nemico di cuore e arterie, ma senza di lui non potremmo vivere. Scopriamo allora in che modo il colesterolo protegge la nostra salute e in quali casi la minaccia e le numerose trasformazioni che esso subisce nel nostro corpo.


Il piatto di spaghetti alla carbonara se ne sta lì, fumante, davanti a noi, pieni di sensi di colpa. E mentre addentiamo la prima forchettata, la nostra mente fa un rapido calcolo di quanto colesterolo stiamo per ingerire: quello contenuto nella pancetta, nelle uova, nel parmigiano... Ci piacerebbe che il colesterolo sparisse di colpo dal nostro mondo, per poter mangiare in pace tutto ciò che desideriamo.


In realtà, faremmo un grande errore poiché senza colesterolo non potremmo vivere. E’ vero che questa sostanza è chiamata il killer delle arterie perché si deposita sulle pareti dei vasi sanguigni e favorisce l'aterosclerosi e le malattie cardiovascolari, ma è anche vero che assolve a funzioni fondamentali per la sopravvivenza.



Cos'è e a cosa serve il colesterolo?


Senza il colesterolo non potremmo pensare, muoverci e neppure respirare. Infatti ogni fibra nervosa del cervello, del midollo spinale e dei nervi periferici è rivestita da una guaina grassa impregnata di colesterolo, la mielina. sulla quale si trova una fitta rete di nodi.


Questo favorisce la trasmissione degli impulsi nervosi, che saltano da un nodo all'altro e permetto i movimenti. Se il rivmento mielinico si altera, è ciò che succede con malattie come la sclerosi multipla, la propagazione degli impulsi si arresta, provocando paralisi e invalidità progressiva.


Il colesterolo permette anche la formazione degli acidi biliari (fondamentali per la digestione), della vitamina D (che serve alla crescita) e di vari ormoni, come quelli prodotti dalle ghiandole surrenali (cortisone) e dalle ghiandole sessuali maschili e femminili (testosterone ed estrogeni).


Recenti ricerche hanno messo in luce il suo ruolo fondamentale nel processo di sviluppo dell'embrione. II colesterolo interviene sull'attività di una proteina che induce le cellule a differenziarsi per la formazione della struttura corporea. E questo spiega gli effetti di una malattia congenita che conduce a deficienza mentale e fisica come la cosidetta sindrome di Smith-Lemli-Opitz, contrassegnata opportunamente da una diminuizione della quantitià di colesterolo prodotto nelle prime settimane di gestazione.


Di colesterolo è ricca l'impalcatura che costituisce la membrana di ogni cellula del nostro corpo. La membrana cellulare ha il compito di proteggere i costituenti interni e metterli in equilibrio chimico con l'esterno. Queste funzioni sono favorite dal fatto che il colesterolo non è solubile in acqua e può quindi essere un componente stabile delle membrane delle cellule.


Per lo stesso motivo, però, non può essere metabolizzato o degradato dalla maggior parte dei tessuti del nostro organismo. Il meccanismo con cui il nostro riesce a eliminarlo è infatti estremamente complesso ed è stato chiarito soltanto da alcuni anni, con la scoperta dell'esistenza di un colesterolo buono, chiamato HDL e del coloesteriolo cattivo, chiamato LDL.



Colesterolo: dove è contenuto?


Innanzitutto sfatiamo un luogo comune, secondo il quale tutto il colesterolo presente nel nostro organismo viene introdotto attraverso gli alimenti. Una parte del colesterolo viene prodotto autonomamente dall'organismo. Altrimenti non si spiegherebbe come gli erbivori possano ottenere il colesterolo necessario alla sopravvivenza, dal momento che la loro alimentazione è basata su vegetali privi di questa sostanza.


Nell'uomo la quantità di colesterolo autoprodotto è in equilibrio con il colesterolo introdotto mangiando, grazie a un complesso meccanismo di regolazione nel quale il fegato svolge un ruolo centrale. Infatti non solo secerne il colesterolo nella bile e nel sangue, ma controlla anche la rimozione di quello in eccesso.


Il colesterolo proveniente dai cibi viene digerito dagli enzimi del pancreas e dell'intestino e assorbito dalle cellule intestinali. Successivamente subisce alcune modificazioni chimiche per poter salire a bordo di molecole chiamate lipoproteine. Queste, come veri e propri taxi, hanno il compito di trasportarlo alle cellule attraverso il sangue.



Qual'è il colesterolo buono e quello cattivo?


Le lipoproteine sono costituite da una parte proteica vera e propria (detta apoproteina) e da grassi tra cui, appunto, il colesterolo. Le lipoproteine a cui si lega il colesterolo sono principalmente di due tipi: quelle a bassa densità (Ldl, dall'inglese Low density lipoprotein) e quelle ad alta densità (Hdl, High density lipoprotein).


Il colesterolo trasportato da una determinata proteina prende il nome di quest'ultima e per questo si parla di colesterolo Ldl o Hdl. Le lipoproteine Ldl hanno il compito di trasportare nell'organismo il colesterolo che serve a produrre le membrane delle cellule, gli acidi biliari, gli ormoni e la vitamina D.


L'ingresso del colesterolo nelle cellule è regolato da una struttura collocata sulla superficie della cellula stessa che agisce da "serratura": il recettore B/E, a cui si legano le lipoproteine Ldl. Spesso il colesterolo che circola nell'organismo è superiore al fabbisogno e rischia di depositarsi sulla parete interna delle arterie, favorendo le malattie cardiovascolari.


Entrano allora in gioco le lipoproteine Hdl, che hanno la funzione di rimuovere il colesterolo in eccesso dalle cellule dei tessuti periferici e di trasportarlo nel fegato. Che lo trasforma in acidi biliari. Ecco perché il colesterolo Hdl è detto colesterolo buono, mentre quello Ldl è definito cattivo.


In realtà non è negativo in senso assoluto: lo diventa se risulta in eccesso. In questo caso si parla di ipercolesterolemia. Questa alterazione può manifestarsi per fattori ereditari, ma può essere anche la conseguenza di un'altra malattia (per esempio il diabete mellito) o di errori nel modo di alimentarsi.


Numerosi studi hanno mostrato che alte concentrazioni di colesterolo nel sangue aumentano il rischio di infarto. Un altro elemento importante emerso da questi studi è la dimostrazione di un collegamento tra un tipo di alimentazione ricco di grassi animali e il valore del colesterolo nel sangue.


Da queste osservazioni è nato il concetto di dieta mediterranea, cioè la dieta delle popolazioni che vivono nelle zone del Mediterraneo e che sono colpite con minore frequenza da malattie cardiovascolari. La loro alimentazione è prevalentemente costituita da grassi di origine vegetale (olio d'oliva), pesce, frutta e verdura, cereali.



Sesso ed età fanno la differenza?


Il livello di colesterolo nel sangue è anche influenzato dall'età e dal sesso. Infatti aumenta in modo parallelo nei maschi e nelle femmine fino alla pubertà. Successivamente negli uomini aumenta fino ai 50 anni, resta costante fino ai 70 e poi comincia a ridursi.


Nelle donne, invece, aumenta dopo la pubertà ma in misura minore rispetto agli uomini. Questa differenza è dovuta al fatto che gli ormoni sessuali femminili, in particolare gli estrogeni, tendono a mantenere alto il colesterolo Hdl e basso il colesterolo Ldl.


Mentre l'ormone sessuale maschile, il testosterone, agisce in modo opposto. Infatti con la menopausa nella donna si verifica un brusco incremento dei valori del colesterolo, dovuto al fatto che la produzione di ormoni femminili diminuisce rapidamente. Poi, dopo i 70 anni, anche nelle donne i valori del colesterolo tendono ad abbassarsi, come succede agli uomini.



Colesterolo: come abbassarlo in modo naturale


Ormai esiste un consenso generale sul fatto che una alimentazione equilibrata costituisce il primo passo per ridurre l'eccesso di colesterolo. Una dieta corretta permette di abbassare il colesterolo di circa il 20 per cento. E stato anche dimostrato che l'attività fisica fa diminuire il livello di colesterolo Ldl nel sangue, alzando contemporaneamente le concentrazioni di Hdl.


La prova è stata fornita da una ricerca, condotta su un gruppo di persone che hanno seguito un programma di attività fisica durato complessivamente sette settimane, nelle quali hanno compiuto 29 marce di jogging di 30 minuti (22 chilometri alla settimana). Al termine del programma il livello di colesterolo cattivo si era abbassato del 32 per cento.


Il fenomeno è spiegabile con il fatto che l'attività fisica stimola un enzima, la lipasi che scioglie le lipoproteine Ldl nel sangue. Quando però i livelli di colesterolo nel sangue sono tali da non poter essere corretti soltanto con la dieta e l'attività fisica, si ricorre a farmaci specifici.


Fino a pochi anni fa si utilizzavano sostanze in grado di abbassare il livello del colesterolo Ldl; più recentemente però si è visto che lo stesso risultato si può ottenere con farmaci che alzano la percentuale di colesterolo Hdl, cioè il colesterolo buono, su quello totale.



Un'eredità indesiderata


In alcuni casi l'eccesso di colesterolo non dipende da stili di vita sbagliati ma da fattori genetici. Ogni individuo, fin dalla nascita, ha un numero definito di recettori B/E, che catturano la lipoproteina Ldl.


Questi recettori sono localizzati per il 70 per cento sulla superficie delle cellule del fegato e per il 30 per cento in altri organi. Il loro numero resta uguale per tutta la vita e dipende dal patrimonio ereditario dell'individuo.


Alcune persone nascono con un basso numero di questi recettori, quindi la quantità di colesterolo Ldl che può essere smaltita è ridotta rispetto al norma, È stato ora individuato il gene a cui vengono imputati i recettori Ldl, situato sul braccio del cosidetto cromosoma 19 e per questo chiamato gene dell'ipercolesterolemia familiare.


I ricercatori hanno osservato centinaia di molteplici forme mutanti del gene in persone che soffrono di questo disturbo ereditario. Il ritrovamento dei recettori Ldl ha consentito di comprendere inoltre il motivo per cui ciascun organismo può smaltire solamente una certa quantità di colesterolo.


Attenzione però a non esagerare con la lotta al colesterolo. È stato infatti scoperto che un livello di colesterolo troppo basso può avere conseguenze negative, anche serie, sul benessere psicofisico.


Alcuni studi hanno dimostrato l'esistenza di un legame tra livelli di colesterolo molto al di sotto del normale e un aumento dell'aggressività e di disturbi neurologici. Il motivo? Una carenza di colesterolo inciderebbe negativamente sulla produzione di serotonina, un neurotrasmettitore cerebrale (cioè una sostanza che permette alle cellule nervose di comunicare tra loro) dal quale dipende in parte la sensazione di benessere e il tono dell’umore.


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