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Denti cariati: quali sono le cause, sintomi e come si cura

 26 maggio 2017
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 Categoria: Salute
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 Scritto da: admin
denti cariati

I denti cariati, una problematica che si presenta frequentemente in soggetti di ogni età, è una patologia che spesso non mostra segnali ben precisi nelle prime fasi, ma porta solo successivamente a disturbi vari come alitosi, infiammazioni e denti sofferenti quando si ingeriscono bevande calde o fredde.


La carie va a distruggere i tessuti che compongono il dente a causa dei batteri che popolano la bocca attraverso placca e tartaro. Dato che le conseguenze possono essere dolorose, è bene non perdere tempo e intervenire in tempi brevi.


Se da un lato i denti non si cariano in poco tempo, dall’altro questa patologia non guarisce da sola ma ha bisogno di interventi specifici. La prima soluzione per evitare che l'infezione avanzi e si propaghi in vari punti della bocca è andare a eliminare la parte che è stata aggredita dalla carie e poi fare una otturazione. Quando la carie non viene ben curata, infatti, lo smalto viene aggredito, con la conseguenza che perde la sua naturale consistenza e risulta bucato.



Quali sono le cause dei denti cariati?


La prima causa scatenante dei denti cariati è una inadeguata igiene dentale che porta a una presenza di placca. Ma la carie è frutto anche di altri motivi:


  • - Diminuzione di saliva. Dalle proprietà detergenti e disinfettanti, la saliva aiuta a far star bene il cavo orale. Ma se si trascura l’igiene orale, anche la saliva ne risente diventando acida e aumentando così la possibilità che i denti vengano attaccati dalla carie.


  • - Collocazione dei denti. Ogni bocca ha la sua particolare struttura dei denti. Basti pensare a come sono posizionati in particolar modo i molari, i premolari e gli incisivi superiori. Spesso difficili da pulire in profondità, questi denti sono tra i più attaccati. È importante comunque ricordare che non vi è dente che non possa essere colpito dalla carie, a meno che non sia stato incapsulato o che non risulti essere coperto da gengiva.


  • - Alimentazione scorretta. L’alimentazione è un tema da non sottovalutare mai. Consumare cibi con troppi zuccheri, ad esempio, significa rischiare maggiormente di essere colpiti dalla carie. Stesso discorso per cibi come caramelle o la cioccolata. Il motivo è semplice: gli zuccheri si modificano in acido, attaccano i tessuti ed ecco che la carie fa la sua apparizione. Il consiglio da seguire, dunque, è lavare sempre bene i denti dopo i pasti o, durante il giorno, subito dopo aver consumato questi cibi.



Denti cariati conseguenze


Numerose le conseguenze causate dai denti cariati. Se ci si trova di fronte a una carie superficiale, ovvero al primo stadio, la carie tende a rivestire il dente e ad estendersi pian piano sotto la placca batterica. Se questa fase viene trascurata, la carie continua il suo cammino: va così a superare lo smalto per arrivare alla dentina e si trasforma in carie penetrante. Giunti a questo stadio, la strada diventa sempre più rapida e semplice.


È facile infatti che la carie si spinga fino alla polpa e alle terminazioni nervose, causando danni sempre più gravi. Quando viene coinvolta la polpa dentale, i batteri hanno la possibilità di rovinare completamente il dente colpito a tal punto da causare ulteriori problematiche come la parodontite o vari ascessi.


denti cariati

Carie sintomi


Il principale sintomo che accomuna tutti quando si scopre di avere un dente cariato è un forte dolore. Ciò avviene nel momento preciso in cui la carie arriva alla dentina per provare a intaccare anche la polpa. Ciò sta a significare che l'infezione in corso è a uno stadio avanzato e che si possono manifestare anche altre patologie come gengiviti, pulpiti o nevralgie.


In caso di pulpite, ad esempio, il dolore è intenso e difficile da far sparire con un medicinale. In caso di ascesso, il male ha una potenza minore e può essere trattato con un antibiotico.


Rivolgersi a un dentista è la cura migliore. Solo uno specialista del settore potrà infatti fare una corretta diagnosi e indicare al paziente se assumere un analgesico o un antinfiammatorio.


Infine, altri fattori che possono enfatizzare la sofferenza sono l’assunzione di una posizione distesa e il consumo di bevande calde e fredde. Appare chiaro che sorvolare su un problema così grande e far finta di nulla di fronte al dolore di un dente è tra le scelte più sbagliate che si possa fare per il proprio benessere e per la salute.



Tipologie di carie


Analizzando la carie è possibile riconoscere tipologie diverse di carie dentali con sviluppi ovviamente differenti e caratteristici:


  • - La carie cronica ha un percorso lento che può durare anche 24 mesi senza che vi siano dolori forti o fenomeni di ipersensibilità.


  • - La carie acuta di solito si presenta in appena sei mesi causando sofferenze ben visibili.


  • - Seppur differenti, la carie secondaria e la carie recidivante hanno come particolarità quella di andare a colpire denti che hanno già sofferto in precedenza. Vediamo le differenze: la carie recidivante è una carie mal curata e quindi va a colpire un dente che ha già un’otturazione; la carie secondaria non è collegata a una carie del passato, ma è una infezione svincolata.


  • - La carie interdentale è una problematica che appare negli spazi tra un dente e un altro ed è collegata alla mancanza dell'uso del filo interdentale, strumento che permette di combattere la formazione dei batteri.



Come si curano i denti cariati ?


Come si curano le carie? Per curare i denti cariati il dentista, a seguito di visita dettagliata, dovrà capire il tipo di carie che ha colpito il dente e valutare il trattamento denti più adeguato.


Quando la carie dentale è appena agli inizi o a un livello intermedio, il professionista può consigliare una semplice pulizia dei denti e relativa otturazione. Ciò significa che occorrerà eliminare la parte infetta, andare a riempire la zona vuota del dente cariato e poi sigillarla con materiali specifici per un uso prettamente in ambito dentale.


Tra questi, soprattutto negli scorsi anni, vi era l’oro, certamente caro da un punto di vista economico. Un altro materiale noto è l’amalgama di mercurio. Ha però un difetto: quello di notarsi in bocca e, dunque, di essere adatta solo in caso di medicazioni che riguardano i denti più nascosti.


Oggi, tra i materiali più quotati, vi sono le resine composite. Garantiscono la più totale sicurezza, non creano danni di alcun tipo all’organismo e regalano una dentatura perfetta andando a celarsi perfettamente con il colore naturale dei denti.


La loro pecca, però, è quella di scheggiarsi facilmente. Per questo motivo, è preferibile non impiegare queste resine in caso di vaste otturazioni. Ma i problemi non finiscono qui. Le resine sono più delicate se confrontate all’amalgama e reagiscono diversamente in condizioni umide. Due validi esempi sono la saliva e il sangue presenti nella bocca. Per questa ragione, è fondamentale operare in un’area possibilmente poco bagnata.


Se le problematiche riscontrate dal dentista sono diverse come pulpiti o granulomi, l'otturazione non appare la soluzione più adatta. Bisogna dunque passare allo step successivo, ovvero la devitalizzazione. In questo caso, il medico andrà a togliere dal dente sofferente la polpa. Se neanche ciò dovesse bastare, non resta che passare alla soluzione definitiva e più invasiva: l'estrazione del dente.



Prevenzione della carie dentale


Vi sono dei fattori che confermano una certa propensione alla carie. È ad esempio possibile affermare che la carie colpisce molto i più piccoli e i ragazzi durante la pubertà, le donne in qualunque fase della vita – una su tutte, la gravidanza – soggetti di razza bianca e coloro che non si sottopongono periodicamente a una buona igiene orale.


È dunque fondamentale non trascurare la bocca e curarla giorno dopo giorno, proprio come accade con tutte le altre parti del corpo. L'igiene della bocca e dei denti va eseguita quotidianamente tra le pareti domestiche dotandosi di alcuni strumenti: uno spazzolino - non importa se manuale o elettrico - , un dentifricio e un filo interdentale. Usando gli elementi appena elencati sarà possibile debellare i batteri dal cavo orale evitando l’instaurarsi di infezioni dannose.


Non bisogna poi dimenticare di sottoporsi a regolari visite mediche e a una pulizia dei denti. La tempistica corretta si aggira tra i sei e i dodici mesi. Mai temere la poltrona del dentista: questo incontro periodico permette infatti di eliminare il tartaro e la placca che rendono nocivo l’ambiente della nostra bocca. La detartrasi, nota anche come ablazione del tartaro, non deve essere ovviamente eseguita da personale poco esperto e privo dei titoli adatti, ma solo da un igienista dentale riconosciuto o da un odontoiatra professionista.


Infine, un metodo di prevenzione è la sigillatura dei solchi. Cosa si intende per solchi? Tutte le irregolarità che si presentano sulla superficie dei molari quando i batteri e gli acidi fanno la loro apparizione. La sigillatura dei solchi funziona così: con un materiale composito fluido si vanno a rivestire i molari di pazienti giovanissimi, per la precisione di coloro che hanno intorno ai sei anni. Il risultato è una sorta di pellicola protettiva che, con la crescita e il tempo, si consuma. È importante però sottolineare un aspetto: ai giorni nostri molti dentisti non praticano la sigillatura dei solchi per vari motivi. Tra questi, vi è il rischio di andare a imprigionare una carie che magari ha già colpito un dente, di frenare i controlli medici che invece devono essere sempre fatti, e di allentare allo stesso modo l’attenzione sull'igiene a casa.


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